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Esposizioni
IERI
Avvenimenti nazionali ed internazionali sul Futurismo e su altri temi correlati ampiamente documentati da comunicati stampa, testi critici ed immagini fotografiche.


CESARE ANDREONI
La guerra di Spagna (1936)






SEXTO CANEGALLO
Diamante Nero (1920)






VITTORIO CORONA
Locomotiva (1920)






GERARDO DOTTORI
Ritratto del Maestro Salta (1937)





ALBA GIUPPONE
Aeropittura - Volo Radente (1942 CA.)





GIOVANNI KOROMPAY
Aeropittura (1936)






ENRICO PRAMPOLINI
Aeroritratto di Italo Balbo (1940)





THAYAHT
Il Grande Nocchiere (1939)





FORTUNATO DEPERO
Bozzetti per Tappeti (1927 CA.)
 

 

Parole e Immagini Futuriste dalla Collezione Wolfson

 

New York, New York University - Casa Italiana Zerilli - Marimò

20 febbraio – 15 marzo 2001

 

San Francisco, Museo Italo Americano

10 maggio – 8 luglio 2001

 

Genova, Palazzo Ducale, Liguria Spazio Aperto

23 novembre – 22 dicembre 2001









Palazzo Ducale Genova







La mostra, a cura di Silvia Barisione, Matteo Fochessati e Gianni Franzone, intende illustrare, attraverso un’accurata selezione tematica fra le numerose opere, gli oggetti, i libri e i documenti (oltre 19.000 “pezzi”) dell’importante archivio futurista della Collezione Mitchell Wolfson Jr. di Genova, le principali linee di ricerca e di sviluppo del movimento futurista in letteratura, arti figurative e design.

Le due prestigiose tappe americane della mostra, la New York University – Casa Italiana Zerilli–Marimò e il Museo ItaloAmericano di San Francisco, si inseriscono in una strategia culturale di riscoperta e valorizzazione del futurismo che ha visto, nella primavera del 1998, la straordinaria antologica di Gerardo Dottori, il futurista aereopittore quasi sconosciuto negli Stati Uniti.

 

Il percorso espositivo inizia con la presentazione dei principali manifesti ideati e stampati dal movimento futurista, dalla sua genesi (1909) al suo epilogo (1944) che coincide con la morte del proprio fondatore e regista, Filippo Tommaso Marinetti. L’esame di questa preziosa documentazione contribuisce a comprendere la vis innovativa del movimento e dei suoi protagonisti, sia da un punto di vista strettamente ideologico, che da quello strettamente artistico. Lo spirito così esaustivamente eclettico dei futuristi, i cui interessi spaziavano dalla pittura alla musica, dalla letteratura al cinema, dall’architettura alla fotografia, volge in maniera sempre più palese a quella palingenetica Ricostruzione futurista dell’universo.

La prepotente diffusione del Futurismo ben oltre i confini patri, è documentata attraverso l’esposizione anche di una serie di cataloghi delle principali mostre svolte, in Italia e all’estero, dagli inizi del 1910 fino alla metà degli anni ’40.

Le rivoluzionarie innovazioni futuriste sul versante della poesia, sia per l’ispirazione lirica che per le modalità e i mezzi tecnici con cui questa è divulgata, sono illustrate significativamente da alcune edizioni bibliografiche di particolare pregio e rarità: Zang Tumb Tuuum Adrianopoli ottobre 1912, Guerra sola igiene del mondo e Les mots en liberté futuristes di Filippo Tommaso Marinetti; Caffeconcerto. Alfabeto a sorpresa di Francesco Cangiullo; GuerraPittura di Carlo Carrà; Ponti sull’oceano versi liberi e parole in libertà di Luciano Folgore; Rarefazioni e parole in libertà di Corrado Govoni; Bif§zf + 18, Simultaneità e chimismi lirici di Ardengo Soffici; Archi voltaici di Volt. Di particolare rilievo sono, poi, Depero Futurista, il celebre libro “imbullonato” di Fortunato Depero, Parole in libertà futuriste, tattili-termiche-olfattive di Filippo Tommaso Marinetti e Tullio d’Albisola e L’anguria lirica di Tullio d’Albisola, illustrata da Bruno Munari, due pregevoli edizioni stampate su latta.

Le performances teatrali, le declamazioni e gli altri spettacoli futuristi sono ricordati con una rassegna di locandine, fotografie, cartoline, dépliants, che illustrano i palcoscenici di questi eventi, dal Bal Tik Tak di Balla alla Casa d’Arte Bragaglia di Roma. Tra le altre, è presente la locandina di Benedetta per lo spettacolo Simultanina, che ha visto la sua prima al Teatro Garibaldi di Padova il 2 giugno 1930.

La sezione dedicata ai dipinti futuristi (Andreoni, Bonetti, Bonzagni, Cominetti, Canegallo, Caldanzano, Dottori, Corona, Giuppone, Korompay, Di Bosso, Gambini, Virgì, Prampolini, Thayaht, Verossì, Cangiullo, Benedetta, Gaudenzi, Terragni, Depero, Di Cocco...) comprende anche, in omaggio agli Stati Uniti, un dipinto Ritratto del Maestro Salta (1937) di Gerardo Dottori, testimonianza paradigmatica dell’evoluzione dell’arte futurista negli anni ’30. Il compositore e direttore d’orchestra Menotti Salta, amico di Dottori fin dall’infanzia, si trasferì a New York nel 1927, dove fu scritturato dal Teatro Paramount e, in seguito, da Radio City Music Hall.

 

Introdotta dal Manifesto della ceramica futurista (1938), la sezione dedicata alla progettazione dell’ambiente e dei suoi arredi presenta alcune opere ceramiche di Tullio Mazzotti, Nicolay Diulgheroff, Ivos Pacetti, Corrado Cagli.

A corredo della mostra è stato editato da Mazzotta di Milano, un catalogo bilingue italiano-inglese con testi di: Silvia Barisione, Ceramisti d’eccezione; Matteo Fochessati, Superare la realtà. Tangenze e richiami tra futurismo e surrealismo; Gianni Franzone, “L’Africa generatrice e ispiratrice di poesia e arti” (F. T. Marinetti, 1938); Franco Ragazzi, Futurismo e fascismo, parole e immagini dell’aeropittura.

Il catalogo termine con la pubblicazione del regesto delle opere futuriste della Mitchell Wolfson Jr. Collection curato da Silvia Barisione, Matteo Fochessati e Gianni Franzone.

“Il regesto dell’Archivio futurista della Collezione Wolfson di Genova, realizzato in occasione della mostra Parole e immagini futuriste, comprende, oltre al materiale bibliografico e documentario, le opere pittoriche e plastiche e le arti decorative. Il criterio di selezione con il quale le opere sono state inserite nel regesto è stato quello di privilegiare, in particolare per quanto riguarda il materiale librario, tutta la produzione di un autore, anche nelle sue fasi prefuturiste e nei momenti del suo distacco dal futurismo.” (AA. VV., Parole e immagini futuriste dalla Collezione Wolfson, pag. 97, 2001, Mazzotta, Milano)

                                            Cesare Biasini Selvaggi.






 

Per ulteriori informazioni si prega di contattare:

The Mitchell Wolfson jr. Collection-Fondazione Regionale C. Colombo
via all’Asilo Garbarino, 28 R., 16126 Genova, Italia
tel. 010 2518178, fax 010 2478406, e-mail:wolfson@fondazionecolombo.it


Casa Italiana Zerilli-Marimò/The New York University
24 West 12th Street, New York, NY 10011-8604











Catalogo edito da Edizioni Mazzotta, Foro Buonaparte 52 - 20121 Milano Tel. 028055803 fax 028693046 - email mazzotta@iol.it

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