La mostra, a
cura di Silvia Barisione, Matteo Fochessati e Gianni Franzone, intende
illustrare, attraverso un’accurata selezione tematica fra le numerose opere, gli
oggetti, i libri e i documenti (oltre 19.000 “pezzi”) dell’importante archivio
futurista della Collezione Mitchell Wolfson Jr. di Genova, le principali linee
di ricerca e di sviluppo del movimento futurista in letteratura, arti figurative
e design.
Le due
prestigiose tappe americane della mostra, la New York University – Casa Italiana
Zerilli–Marimò e il Museo ItaloAmericano di San Francisco, si inseriscono in una
strategia culturale di riscoperta e valorizzazione del futurismo che ha visto,
nella primavera del 1998, la straordinaria antologica di Gerardo Dottori, il
futurista aereopittore quasi sconosciuto negli Stati Uniti.
Il percorso
espositivo inizia con la presentazione dei principali manifesti ideati e
stampati dal movimento futurista, dalla sua genesi (1909) al suo epilogo (1944)
che coincide con la morte del proprio fondatore e regista, Filippo Tommaso
Marinetti. L’esame di questa preziosa documentazione contribuisce a comprendere
la vis innovativa del movimento e dei suoi protagonisti, sia da un punto di
vista strettamente ideologico, che da quello strettamente artistico. Lo spirito
così esaustivamente eclettico dei futuristi, i cui interessi spaziavano dalla
pittura alla musica, dalla letteratura al cinema, dall’architettura alla
fotografia, volge in maniera sempre più palese a quella palingenetica
Ricostruzione futurista dell’universo.
La
prepotente diffusione del Futurismo ben oltre i confini patri, è documentata
attraverso l’esposizione anche di una serie di cataloghi delle principali mostre
svolte, in Italia e all’estero, dagli inizi del 1910 fino alla metà degli anni
’40.
Le
rivoluzionarie innovazioni futuriste sul versante della poesia, sia per
l’ispirazione lirica che per le modalità e i mezzi tecnici con cui questa è
divulgata, sono illustrate significativamente da alcune edizioni bibliografiche
di particolare pregio e rarità: Zang Tumb Tuuum Adrianopoli ottobre 1912,
Guerra sola igiene del mondo e Les mots en liberté futuristes di
Filippo Tommaso Marinetti; Caffeconcerto. Alfabeto a sorpresa di
Francesco Cangiullo; GuerraPittura di Carlo Carrà; Ponti sull’oceano
versi liberi e parole in libertà di Luciano Folgore; Rarefazioni e parole
in libertà di Corrado Govoni; Bif§zf + 18, Simultaneità e chimismi lirici
di Ardengo Soffici; Archi voltaici di Volt. Di particolare rilievo sono,
poi, Depero Futurista, il celebre libro “imbullonato” di Fortunato Depero,
Parole in libertà futuriste, tattili-termiche-olfattive di Filippo
Tommaso Marinetti e Tullio d’Albisola e L’anguria lirica di Tullio d’Albisola,
illustrata da Bruno Munari, due pregevoli edizioni stampate su latta.
Le
performances teatrali, le declamazioni e gli altri spettacoli futuristi sono
ricordati con una rassegna di locandine, fotografie, cartoline, dépliants, che
illustrano i palcoscenici di questi eventi, dal Bal Tik Tak di Balla alla
Casa d’Arte Bragaglia di Roma. Tra le altre, è presente la locandina di
Benedetta per lo spettacolo Simultanina, che ha visto la sua prima al
Teatro Garibaldi di Padova il 2 giugno 1930.
La sezione
dedicata ai dipinti futuristi (Andreoni, Bonetti, Bonzagni, Cominetti, Canegallo,
Caldanzano, Dottori, Corona, Giuppone, Korompay, Di Bosso, Gambini, Virgì,
Prampolini, Thayaht, Verossì, Cangiullo, Benedetta, Gaudenzi, Terragni, Depero,
Di Cocco...) comprende anche, in omaggio agli Stati Uniti, un dipinto
Ritratto del Maestro Salta (1937) di Gerardo Dottori, testimonianza
paradigmatica dell’evoluzione dell’arte futurista negli anni ’30. Il compositore
e direttore d’orchestra Menotti Salta, amico di Dottori fin dall’infanzia, si
trasferì a New York nel 1927, dove fu scritturato dal Teatro Paramount e, in
seguito, da Radio City Music Hall.
Introdotta
dal Manifesto della ceramica futurista (1938), la sezione dedicata alla
progettazione dell’ambiente e dei suoi arredi presenta alcune opere ceramiche di
Tullio Mazzotti, Nicolay Diulgheroff, Ivos Pacetti, Corrado Cagli.
A corredo
della mostra è stato editato da Mazzotta di Milano, un catalogo bilingue
italiano-inglese con testi di: Silvia Barisione, Ceramisti d’eccezione;
Matteo Fochessati, Superare la realtà. Tangenze e richiami tra futurismo e
surrealismo; Gianni Franzone, “L’Africa generatrice e ispiratrice di
poesia e arti” (F. T. Marinetti, 1938); Franco Ragazzi, Futurismo e
fascismo, parole e immagini dell’aeropittura.
Il catalogo
termine con la pubblicazione del regesto delle opere futuriste della Mitchell
Wolfson Jr. Collection curato da Silvia Barisione, Matteo Fochessati e Gianni
Franzone.
“Il regesto
dell’Archivio futurista della Collezione Wolfson di Genova, realizzato in
occasione della mostra Parole e immagini futuriste, comprende, oltre al
materiale bibliografico e documentario, le opere pittoriche e plastiche e le
arti decorative. Il criterio di selezione con il quale le opere sono state
inserite nel regesto è stato quello di privilegiare, in particolare per quanto
riguarda il materiale librario, tutta la produzione di un autore, anche nelle
sue fasi prefuturiste e nei momenti del suo distacco dal futurismo.” (AA. VV.,
Parole e immagini futuriste dalla Collezione Wolfson, pag. 97, 2001, Mazzotta,
Milano)
Cesare Biasini Selvaggi.
Per ulteriori informazioni si
prega di contattare:
The Mitchell Wolfson jr. Collection-Fondazione Regionale C. Colombo
via all’Asilo Garbarino, 28 R., 16126 Genova, Italia
tel. 010 2518178, fax 010 2478406, e-mail:wolfson@fondazionecolombo.it
Casa Italiana Zerilli-Marimò/The New York University
24 West 12th Street, New York, NY 10011-8604
Catalogo edito da Edizioni
Mazzotta, Foro Buonaparte 52 - 20121 Milano Tel. 028055803 fax 028693046 - email
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