Nel luglio 1912 fu pubblicato sulla rivista "La Belgique Artistique et
Littéraire", e poi rieditato dalla Direzione del Movimento Futurista Italiano a
Milano, il poco noto "Manifesto della pittura futurista in Belgio", firmato da
Ray Nyst.
Se si pensa che il manifesto di fondazione del futurismo di Marinetti fu
pubblicato su "Le Figarò" di Parigi nel 1909, e che il "Manifesto dei pittori
futuristi" firmato da Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini è del 1910, si
resta stupiti per la rapidità della diffusione delle idee futuriste in ambito
internazionale.
Il manifesto belga fu redatto dopo
una conferenza tenuta da Marinetti il 2 giugno 1912 e, come si legge nel suo
testo, fu il frutto di una "serata contraddittoria o piuttosto di spiegazioni
con Marinetti e Boccioni al Circolo degli Indipendenti, organizzata dal Pittore
William Jelley, che lanciò rapidamente 800 inviti (nel Belgio vi sono circa 2000
pittori e scultori!) [...] Alle nove e mezzo - continua Ray Nyst nel manifesto -
più di 200 artisti erano riuniti nella Sala Giraux [...] William Jelley non sarà
mai abbastanza lodato di questa iniziativa che ci fruttò a Bruxelles una serata
indimenticabile di un ordine artistico e intellettuale elevatissimo [...]. Il
futurismo apre orizzonti troppo interamente nuovi e troppo originali [...], è
qualcosa di molto lontano e molto strano ed io non concepisco nulla di più
sconcertante che questa volontà di rappresentare in un quadro non solo ciò che è
comune, cioè la faccia anteriore degli oggetti, ma anche la loro faccia
posteriore che nella natura è nascosta [...], le parole mancano, come davanti
all'infinito del mare, alla chiamata degli orizzonti [...] i futuristi fanno
pensare, cercare, intravedere e questo è immenso!".
E' per ricordare quela serata di
oltre novant'anni fa, e per fornire strumenti di lettura e di ricerca più
approfonditi che oggi presentiamo questa stratificata mostra sul futurismo,
articolata in sezioni che la rendono di facile lettura, ma altresì di grande
impatto visivo, grazie agli importanti prestiti concessi dalle maggiori raccolte
pubbliche e private internazionali dedicate al futurismo.
E qui desideriamo ringraziare
sentitamente la Direttrice del Musèe d'Ixelles, nicole d'Huart, e tutti coloro
che generosamente hanno accettato di aderire a questa iniziativa che si propone
di presentare in maniera esaustiva un movimento italiano ed europeo il cui ruolo
fondante nelle vicende dell'arte del secolo scorso è universamente conosciuto.
Ada Masoero, Renato Miracco
Curatori italiani della mostra