Mi piace pensare che la realizzazione di questa mostra a Roma, in uno spazio
particolare come quello di Auditorium Arte, sia avvenuta per una sorta di
"affinità elettive” e che il dinamismo e la vitalità dei gruppo di artisti che
animava la piccola sala del Cabaret Voltaire nella Zurigo dei primi anni del
Novecento siano in qualche modo legati all'entusiasmo e allo stimolo creativo
che ci spinge, ancora oggi, a fare cultura, se non altro per dare forma alla
dimensione immaginifica di un mondo possibile.
L'incontro e lo scontro dei
linguaggi espressivi, le contaminazioni artistiche e intellettuali che si
respiravano all’interno del gruppo dadaista, sono anche il motore che anima il
lavoro di questa amministrazione comunale.
Roma, città di interscambio tra
diverse culture, è nello stesso tempo fucina e vetrina, occasione d’incontro e
di scambio, che favorisce la mescolanza dei linguaggi e, il più delle volte, ne
determina lo sviluppo.
Questa mostra, inoltre, è
doppiamente significativa perché non si limita a presentare alcune opere del
periodo dadaista, ma indaga le provenienze e le corrispondenze artistiche e
intellettuali che hanno favorito la nascita del movimento attraverso le
influenze della metafisica e del futurismo: de Chirico, de Pisis, Severini,
Prampolini, che potrebbero sembrare presenze forzate all'interno di un percorso
espositivo ben delineato come questo, sono invece ulteriori conferme del
dinamismo e della vitalità di quei rapporti.
Il carattere internazionale di
questa mostra mette anche evidenza, ieri come oggi, gli stretti rapporti di
collaborazione tra l'Italia e la Svizzera, e a questo proposito vorrei
ringraziare personalmente l'Ambasciatore Alexis P. Lautenberg per il suo ruolo
trainante nella realizzazione di questo evento.
La Svizzera del Cabaret Voltaire
mette in luce il suo carattere interdisciplinare, lo stesso carattere che
l’Auditorium Parco della Musica sostiene e promuove, per dare a Roma il viatico
di "città plurale": in costante equilibrio fra tradizione e innovazione, fra
passato e futuro. Accade talvolta che la simbiosi tra "contenitore" e
"contenuto" avvenga non per casualità, ma per un preciso disegno culturale, per
le "affinità elettive" di cui sopra, e a me non resta che il piacevole compito
di testimoniarlo.
Walter Veltroni
Sindaco di Roma