DEPERO FUTURISTA

GRAFICA & PUBBLICITA'


Maso Spilzi, Folgaria

26 luglio - 31 agosto 2008

a cura di Maurizio Scudiero










RIM (digestivo), 1924
RIM (digestivo), 1924



























Marzocco
CAMPARI. SQUISITO AL SELZ, 1926

















Al teatro dei Piccoli - Balli plastici
Casa d'arte Bragaglia, 1921

















La femme nue
Grandi Firme, 1934

















Al teatro dei piccoli I balli plastici
Al teatro dei piccoli I balli plastici, 1918










Leggere Depero come ipotesi di neo-modernità dopo il dolce abisso del postmoderno



    Una serie di ragioni perfettamente spiegabili hanno relegato l'arte in un ambito del tutto opzionale rispetto al resto del mondo. Si può quasi dire che l'auspicabile rapporto Arte-Vita sia continuamente disatteso e negato e che l'operare artistico sia come chiuso (prigioniero?) di una sfera impenetrabile ed autoreferenziale.

   Sicuramente il sistema ha travalicato e dimenticato molte o tutte le istanze proposte dalle Avanguardie Storiche ed in particolare le radicali teorizzazioni che i futuristi avevano avanzato. Basti pensare al Manifesto "Ricostruzione futurista dell'Universo" del 1915 che senza ombra di dubbio propugna l'idea di coniugare Arte & Vita e che quindi - di fatto - introduce l'Arte nella Vita.

   In esso si pone l'accento sulla valorizzazione delle Arti Applicate, vera molla d'avvio alla teorizzazione ed alla realizzazione delle Case d'Arte Futuriste. A dirla in parole povere si trattava di aver compreso che le arti tutte senza un reale contatto con la vita, con le sue pulsioni, i suoi rapporti con le vere o presunte esigenze della modernità, sono pratiche morte, passatiste e quindi ripetitive.

   Amo Depero perché so che egli è l'artista che più di ogni altro nell'arco delle Avanguardie Storiche ha elaborato con precisione e profondità una ricca posizione teorica. Egli attese fino al 1919 per dare il via al suo magico Laboratorio forse per liberare, sperimentare le formulazioni del "Manifesto" in funzione della sua reale messa in opera e forse anche della concreta possibilità di vendita degli oggetti. Brillantemente egli evita l'idea morrissiana che affligge tutte le Case d'Arte, quella cioè di applicare del puro decorativismo ad oggetti, già dati, inutili e a tirature limitate.

   Depero vuole produrre oggetti "nuovi" e d'effettiva utilità. Ho sempre pensato a Depero come un "Costruttore". Egli fa tesoro delle sue ed altrui teorie ma come un grande filtro manipola materiali e segni, salta senza riguardo dagli oggetti d'uso all'arte pura, dal giocattolo all'oggetto funzionale. La sua grande originalità forse ancora non è stata a fondo analizzata e messa nel grande cono di luce in cui merita di stare. Che importa se il sistema delle arti in fondo persegue cammini che han più da fare con blue chips, hedge funds, tax shelters che con i reali interessi dei grandi sperimentatori, padri di tutte le avanguardie.

   Amare Depero significa leggere e rileggere la sua avventura, trarre distillati di modernità lasciando gli avanzi, genericamente detti "postmoderni" al tripudio dei salotti dei neo-ricchi.

Ugo Nespolo
Torino, luglio 2008

 






Con Depero verso il centenario del Futurismo



   Anche quest'anno Maso Spilzi, simbolo della storia dell'Altopiano, ospita una mostra d'arte qualificata, dedicata per l'occasione all'opera pubblicitaria di Fortunato Depero, che all'Altopiano di Folgaria, ed in particolar modo a Serrada è sempre stato affettivamente legato.

   Con questa mostra, è vero, ci discostiamo dal consueto tema del rapporto tra arte e montagna, non solo per rendere omaggio a Depero, ma anche per anticipare le celebrazioni del centenario del Futurismo che cadrà nel febbraio del prossimo anno e che vide Depero, con la sua eccezionale ricchezza creativa, fondamentale interprete di questo importante movimento d'avanguardia italiano del ventesimo secolo.

   Con la mostra "Depero Futurista. Grafica & Pubblicità" è nostra intenzione inserirci nel panorama nazionale di iniziative e di celebrazioni del Futurismo. E' infatti di questi giorni l'inaugurazione della mostra sul Futurismo al Museo Pushkin di Mosca organizzata dal Mart.

   La scelta di organizzare tale esposizione non è casuale perché proprio a Folgaria quasi trent'anni fa, nel 1979, si tenne la prima rassegna in assoluto dedicata all'arte pubblicitaria del grande futurista roveretano che legò il proprio nome alla sponsorizzazione di noti marchi italiani ed internazionali, interpretando arte e cultura con una straordinaria creatività comunicativa e fantasia grafica unica. Quello che rende originale e preziosa la nostra mostra è l'essere in gran parte realizzata con opere provenienti da collezioni private formate da quei manifesti, locandine, i disegni ed arazzi che permisero a Depero di sfamarsi e che ora sono stati qui faticosamente raccolti.

   Folgaria dunque, consolida la sua vocazione ad esplorare percorsi ed itinerari dell'arte che pur nella diversità delle tendenze traggono origine dal rapporto tra gli autori, la comunità, il territorio, la sua gente.

   L'omaggio a Depero vuole essere infatti un modo per ricordare le frequentazioni di questo grande artista roveretano sul nostro Altipiano.

   Ancora una volta un sentito ringraziamento a coloro che hanno collaborato nella realizzazione di un evento che per qualità e prestigio è ormai assurto a vero motivo d'orgoglio per l'intera Comunità.

Il Sindaco di Folgaria
avv. Alessandro Olivi











Info Mostra
DEPERO FUTURISTA



Data della mostra
26 luglio - 31 agosto 2008


Catalogo edito da Editrice LA GRAFICA srl, Mori (TN)