La mostra antologica, a cura di Stefano De Rosa, intende ricordare il Centenario della nascita di Primo Conti attraverso una scelta di opere che hanno il compito di guidare il visitatore nel mondo poetico e creativo di un artista che ha rappresentato il Novecento nelle sue grandezze e nelle sue contraddizioni. Le opere intendono così proporsi come boe luminose che indicano le svolte artistiche di un’avventura precocemente iniziata. Il punto di partenza è rappresentato dall’Autoritratto del 1911, geniale e sorprendente dipinto di un artista adolescente. Mai nella pittura italiana si era registrato un esordio tanto celere quanto maturo nei risultati espressivi. Carico di una giovinezza ricca di slanci e di una cultura che spaziava dalla storia dell’arte alla poesia e naturalmente aperto a tutte le novità del tempo, Conti fu quasi inevitabilmente attratto dal Futurismo.

Il Futurismo di Primo Conti, uno dei suoi momenti più felici, è sempre permeato di una tonalità lirica, di carattere toscaneggiante, come nelle diverse stesure della Cocomeraia, o in Simultaneità di ambienti, 1917, dove l’immagine mantiene un suo impasto volumetrico; o nel gustoso Saltimbanco, 1918; mentre la dinamica netta e scandita della grafia futurista si evidenzia nei molti disegni e nei lavori di collage e di grafica editoriale.

Di questa avanguardia Conti seppe rappresentare gli umori e gli aneliti più veri. In una gioventù singolarmente prodiga di esiti artistici notevolissimi, Conti tese a confrontare il Futurismo con quanto di più vitale restava del secolo appena passato. Il catalogo della mostra, a cura di Stefano De Rosa, è l’XI numero dei Quaderni della Fondazione Primo Conti. All’interno sono presenti saggi di: Gabriel Cacho Millet, Leopoldo Paciscopi, Mario Verdone, Luigi Cavallo, Giorgio Luti, Gloria Manghetti, Stefano De Rosa, Manuela La Cauza.

A cura di Cesare Biasini Selvaggi