ACHILLE FUNI 1890 - 1972 L'artista e Milano
Spazio Oberdan, Milano
15 dicembre 2001 – 24 febbraio 2002
La Mostra
La rassegna
comprende ottanta opere e documenta l’intero percorso artistico di Achille Funi
dal Futurismo al “Novecento”, alla pittura monumentale. Sono presenti tutti i
più importanti dipinti dell’artista ferrarese, dai primi capolavori come Maternità a La Terra, esposti alla Biennale di Venezia del 1922, e
come Ritratto di Umberto Notari del 1921; fino a Una persona e due
età, esposto alla Biennale del 1924; e al monumentale Publio Orazio
uccide la sorella (1932). Non mancano diversi inediti, come Paesaggio
con chiesetta e brocca del 1919, appartenuto a Margherita Sarfatti, Manichino del 1926; Ritratto femminile e Rebecca,
entrambi del 1928, il gigantesco Dioscuro del 1940, oltre a una serie
di sanguigne e disegni mai esposti. La mostra si apre con una suggestiva sala
che riunisce una decina di autoritratti dell’artista, dipinti nei vari momenti
della sua vita. Seguono il periodo di Nuove Tendenze, il gruppo vicino al
Futurismo, che ebbe vita breve (1913-14). Infine, la stagione di “Novecento”, il
movimento fondato a Milano nel 1922 da Margherita Sarfatti, sostenitore di una
“moderna classicità”. Innamorato dell’antico, della statuaria romana, della
pittura pompeiana, ma vicino anche agli esiti più vivi dell’arte europea
dell’epoca, da Picasso alla Nuova Oggettività tedesca, Funi giunge negli anni
Venti a elaborare una classicità visionaria, che si esprime nella meditazione
sulla bellezza femminile e in un ritorno alla pittura murale. Il percorso
espositivo si conclude con le grandi opere degli anni Trenta e con i monumentali
cartoni preparatori per affreschi (tra cui Enea, 1930; I giudici
togati, 1931; Mercurio, 1935; La gloria, 1940). La
rassegna offre anche l’opportunità per riconsiderare il rapporto di Funi con
Milano. Una serie di visite guidate riscoprirà le opere disseminate sul
territorio cittadino: le grandi decorazioni per le chiese di San Giorgio al
Palazzo (1931), di Santa Maria Bambina e di Sant’Angelo, per il Palazzo di
Giustizia (Mosè, 1939), per la Cassa di Risparmio (1940), per il Teatro
Manzoni (La commedia antica, 1946), per la Banca di Roma. Un momento di
incontro, infine, è dedicato all’attività di docente di Achille Funi, maestro di
intere generazioni di artisti all’Accademia di Brera.
L'artista
Virgilio Socrate
(Achille) Funi nasce a Ferrara nel 1890. Giunto a Milano con la famiglia nel
1906, si iscrive all’Accademia di Brera, dove compie gli studi con Bignami e
Tallone. Nel 1913 fonda (con Dudreville, Sant’Elia, Nizzoli e altri artisti) il
gruppo Nuove Tendenze, vicino al Futurismo. Nel 1915 parte volontario per il
fronte col Battaglione Ciclisti, insieme a Boccioni, Russolo e altri. Nel
Dopoguerra è uno dei fondatori del gruppo “Novecento” (1922), che si forma
intorno a Margherita Sarfatti, dedicandosi dal 1930 alla rinascita
dell’affresco. Nel 1939 ottiene una cattedra di pittura e poi di affresco
(istituita appositamente) all’Accademia di Brera, dove insegna per anni, avendo
tra i suoi allievi artisti come Morlotti, Ajmone, Adami, Alik Cavaliere, Gianni
Colombo e molti altri. Achille Funi muore ad Appiano Gentile (Como) nel 1972.
Il catalogo
della mostra
Il catalogo, con
testi di Elena Pontiggia e Nicoletta Colombo, documenta l’intero percorso
artistico di Achille Funi, dagli esordi alla pittura monumentale. Sono
presentati al lettore non solo tutti i lavori più celebri del maestro ferrarese,
ma anche alcune sue opere poco note o addirittura inedite: ogni opera è
preceduta da un’approfondita scheda introduttiva. Particolare attenzione è
riservata agli autoritratti e ai grandi cartoni preparatori per gli affreschi:
tra questi ultimi spiccano soprattutto i cartoni relativi alla decorazione di
alcuni palazzi pubblici milanesi. Un’ampia antologia della critica e una
bibliografia completa concludono il volume. Il catalogo si configura come un
indispensabile strumento di lavoro per studiosi e operatori del mondo dell’arte,
in considerazione dell’elevata qualità scientifica dei testi, delle schede delle
opere, degli apparati. Notevole anche l’apparato iconografico, in gran parte a
colori.
A cura di Cesare
Biasini Selvaggi
visita on line:
www.artv.it
Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto, 2
20100 Milano
Tel.: 0277406300-0277406302
Fax:0277406380
www.provincia.milano.it
orario: 10.00/19.30
martedì-giovedì fino alle 22.00
chiuso il lunedì
ingresso: intero euro 6,20 / ridotto euro 4,13
per gruppi scolastici accompagnati euro 2,58
Catalogo edito da Edizioni
Gabriele Mazzotta, Foro Buonaparte 52 - 20121 Milano
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