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Avvenimenti nazionali ed internazionali sul Futurismo e su altri temi correlati ampiamente documentati da comunicati stampa, testi critici ed immagini fotografiche.


Studio-variante per Esplosione lirica n. d (1918-19)



















Due personaggi (1918 ca.)


















Personaggio (1918 ca.)

 

 

Alberto Magnelli
 

Opere su carta

 

Galleria d'Arte Moderna di Milano
28 Febbraio - 28 Aprile 2002









Galleria d'Arte Moderna









 

Presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano nella Villa Reale di via Palestro 16 è stata allestita una mostra dedicata ad Alberto Magnelli (Firenze 1888-Meudon 1971). A cura di Nathalie Vernizzi, la rassegna presenta una collezione privata eccezionale di circa 150 disegni che documentano tutte le tappe dell’itinerario artistico di Magnelli, dal 1914 al 1971, e che testimoniano l’ampiezza delle sue sperimentazioni tecniche e artistiche.

Nato a Firenze nel 1888, Alberto Magnelli ha una formazione artistica profondamente segnata dalla cultura fiorentina e dai maestri del Trecento e del Quattrocento che saranno per tutta la sua vita un metro di riferimento.
Nello stesso tempo frequenta assiduamente gli ambienti futuristi e gravita nell’orbita delle riviste “La Voce” e “Lacerba”, dove incontra Papini, Soffici, Marinetti, Boccioni, Carrà e il poeta Aldo Palazzeschi.
Se Magnelli rifiuta di aderire al movimento futurista e prende le distanze da modi espressivi basati sulla rottura e la provocazione, egli trae, tuttavia, sicuramente grande beneficio dall’effervescenza culturale in cui si trova immerso e assimila il linguaggio formale del Futurismo. Tramite i futuristi Magnelli è, sin dal 1914, in contatto con gli ambienti dell’avanguardia internazionale.
Diventa, così, amico intimo di Apollinaire, Max Jacob, Picasso, Léger, Arp, Kandinsky.

Il trasferimento definitivo dell’artista a Parigi, nel 1931, lo allontana dagli ambienti culturali italiani e compromette la diffusione del suo lavoro nel nostro paese. L’artista soffre per tutta la vita per questo rapporto mancato con il suo paese d’origine e percepisce con amarezza l’indifferenza dei suoi compatrioti, poiché, anche quando ottiene un riconoscimento internazionale, si sente sempre e prima di tutto un pittore fiorentino. La sua arte risolve felicemente il difficile connubio tra definizione della forma e irraggiamento del colore, sempre tesa a raggiungere un punto d’equilibrio perfetto tra tradizione e modernità.

La mostra si articola in quattro sezioni.
Gli anni Dieci, anni degli esordi e dell’affermazione del suo talento, segnati da una riflessione dell’artista sul lavoro di Matisse e dei futuristi, anni di grande creatività durante i quali Magnelli affronta tutti i temi tradizionali: personaggi, nudi paesaggi e nature morte.
Durante gli anni Venti l’artista sviluppa quello che chiama un realismo immaginario rappresentando la vita quotidiana dei contadini toscani.
La terza sezione della mostra è dedicata alle “pietre”, masse pesanti trattate come volumi leggeri in sospensione nello spazio, tema che portò Magnelli nel 1935 verso l’astrattismo.
La quarta ed ultima sezione documenta appunto l’astrattismo, che Magnelli non abbandonò più. Le opere di questo periodo possono essere considerate come la sintesi di tutte le sue ricerche, il punto d’arrivo delle sue riflessioni estetiche: l’artista mette in campo una geometria inventata con forme madri a partire dalle quali crea un vocabolario formale del tutto originale.

I due elementi apparentemente contraddittori presenti nell’arte di Magnelli, la tradizione classica toscana e l’avanguardismo futurista, si rivelano in realtà complementari nel suo percorso artistico. Tra tutte le tecniche sperimentate, quella privilegiata rimane per Magnelli proprio la matita su carta, ed essendo il disegno una tappa determinante del processo creativo dell’artista, il momento in cui organizza le sue idee in un linguaggio formale, la collezione oggetto della mostra risulta ancora più preziosa in quanto ci permette di ricostruire la logica intuitiva dell’artista e di seguirlo passo dopo passo lungo il suo itinerario artistico.
L’esempio della scultura africana rappresenta un’altra componente importante dell’arte di Magnelli. Accorto collezionista, egli costituisce, sin dagli anni Dieci, una raccolta di sculture di altissima qualità, e molti disegni presenti in mostra illustrano quanto avesse interiorizzato le soluzioni formali dell’arte africana.

A cura di Cesare Biasini Selvaggi           





 

Galleria d'Arte Moderna di Milano
Via Palestro, 16
20121 Milano
Tel.: 0276009085
Fax: 02783330
e-mail: segreteria@pac-milano.org
http: www.pac-milano.org

Orario: tutti i giorni 9.30-19.00  chiusura cassa ore 18.30
           giovedì 9.30-22.00   chiusura cassa ore 21.30

Ingresso: Magnelli + Futurismo € 5,20 intero
              ridotto e studenti € 2,60
              scuole in gruppo € 1,80


Ufficio stampa:
Patrizia De Micheli (A.M.I.C.I.)
Via Dante, 14
Milano
Tel.: 02875483
Fax: 02866795
e-mail: associazione.amici@tin.it

catalogo edito da Libri Scheiwiller, Via Cosimo Del Fante, 8 - 20122 Milano
tel.: 0258307707 - fax: 0258430964 / pagine 208, ill. col.

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