home page chi siamo collaborazioni museali curriculum mostre contattaci link
 
Esposizioni
IERI
Avvenimenti nazionali ed internazionali sul Futurismo e su altri temi correlati ampiamente documentati da comunicati stampa, testi critici ed immagini fotografiche.



ENRICO PRAMPOLINI
Bozzetto del soffitto per il salone della Casa del Fascio di Parigi (1929)










FORTUNATO DEPERO
Ala fascista (1937)











THAYAHT
Il grande nocchiere (1939)











CESARE ANDREONI
La battaglia del grano (1935)











UMBERTO PESCHI
Aeroritratto d'aviatore (1939-40)
 

 

Ritratto di un'idea
 

Arte e Architettura nel Fascismo

 

 

Palazzo Valentini - Piccole Terme Traianee, Roma
11 Maggio - 21 Luglio 2002









Palazzo Valentini









 

La mostra, a cura di Rossana Bossaglia, comprende l’esposizione di duecentocinquanta fra dipinti, progetti, gigantografie, volumi e riviste d’epoca, fotografie che illustrano il periodo storico che va dal 1922 al 1942.

L’obiettivo della mostra è quello di documentare la produzione artistica ed il dibattito architettonico nel periodo fascista, esaminando le opere pubbliche o comunque concepite per esprimere concetti e sentimenti vicini all’ideologia di regime. Dagli anni Trenta il Fascismo, ormai consolidato, codifica un proprio stile volto a promuovere le politiche avviate nelle campagne (battaglia del grano, agro romano) e nei centri urbani (nuove stazioni, uffici postali, palazzi di giustizia, Case del Fascio).

Sono esposte decine di fotografie e di progetti che documentano la compresenza nelle maggiori città delle architetture solenni di Piacentini e di quelle razionaliste di Terragni e Michelucci. E ancora: edifici progettati per Littoria e Sabaudia, prime città di fondazione, piani regolatori di Carbonia, Gimma e Harar, banco di prova per gli architetti razionalisti, chiamati a realizzare in Italia e nelle colonie piccoli centri a misura d’uomo, efficienti e razionali.

Nella mostra figurano, poi, i bozzetti di Sironi per la grande vetrata del Palazzo delle Corporazioni e per gli affreschi dell’Aula Magna dell’Università di Roma, gli studi preparatori di Cambellotti per le decorazioni del Palazzo del Governo di Littoria, le ideazioni di Severini per i mosaici al Foro Italico, i cartoni di Funi per gli affreschi nella chiesa di San Francesco a Tripoli e i lavori di Depero per le decorazioni all’Eur.

L’esposizione comprende anche opere di esponenti dell’Avanguardia futurista (Prampolini, Balla, Depero, Andreoni, Di Bosso, Thayaht, Peschi). “D’altra parte l’avanguardia italiana, cioè il Futurismo, aveva largamente sostenuto il Regime fin dagli esordi, e diviso le sue ideologie; negli anni Trenta lo avrebbe affiancato con particolare pertinenza attraverso la formula dell’aeropittura; ma il Regime avrebbe sempre continuato a guardare al Futurismo con qualche titubanza, giacché quella spericolatezza contrastava il suo principio di dare di sé un’immagine chiara e rassicurante.” (Rossana Bossaglia, 2002, contributo dal catalogo della mostra)

Enrico Prampolini è presente in mostra con il Bozzetto del soffitto per il salone della Casa del Fascio di Parigi (1929). “Nel 1925 Enrico Prampolini si stabilì a Parigi e vi rimase per più di dodici anni. Nel 1929 in una serie di sale annesse all’istituzione italiana della Dante Alighieri, pomposamente ribattezzata Casa del Fascio, si tenne un’importante mostra dedicata all’artista, la prima di una serie di esposizioni bisettimanali con opere di autori italiani. In quell’occasione, probabilmente su invito di Marinetti, Prampolini realizzò gratuitamente la decorazione degli ambienti. Per dipingere la grande tela destinata al soffitto della sala per le riunioni, di una superficie di quaranta metri quadrati (otto metri per cinque), l’artista affittò un capannone a St. Ouen.”

Tra le opere futuriste presentate, troneggia la titanica tempera (cm 230x160) di Giacomo Balla dal titolo Balbo e i trasvolatori italiani (1931). “Quando Balbo, ministro dell’Aeronautica fra il 1926 e il 1933, fece erigere il grande edificio di via Petroniano optò per delle vedute di città in stile cinquecentesco e non pensò di chiamare la giovane schiera di aeropittori attivi in quegli anni, sebbene Gerardo Dottori avesse da poco affrescato l’aeroporo di Ostia offrendo un esempio delle possibilità espressive offerte dal nuovo linguaggio pittorico. In occasione della prima mostra romana di aeropittura che si tenne a Roma nel 1931 Giacomo Balla espose Balbo e i trasvolatori italiani. Il quadro, incentrato sui colori della bandiera italiana, doveva celebrare l’impresa del ministro che aveva da poco sorvolato l’Atlantico a bordo di un S 55. Undici aerei che disegnano una U rovesciata sono posti su uno sfondo di fasci littori. Forme geometriche multicolori evocano la scia disegnata dagli apparecchi in volo.”

L’esposizione comprende anche opere di Campigli, Carrà, Martini, Messina, Rosai, Soffici, Wildt.

È presente, infine, una ricca rassegna di manifesti concepiti dai maggiori cartellonisti dell’epoca: Dudovich, Codognato, Sepo, Boccasile, Mondani.

 


Cesare Biasini Selvaggi      





 

Palazzo Valentini
Via IV Novembre, 119a
Roma

Orario: dal martedì alla domenica -
           dalle ore 10,00 alle ore 19,00

Ingresso: € 6,00 - ridotto € 4,50

Informazioni:
Segreteria:   Tel.:0667662368
Biglietteria:  Tel.:0667662475
                   Fax:0667662333

web site: www.ritrattodiunidea.it
e-mail: serviziomostre@provincia.roma.it

Ufficio stampa:
Tel. 051250885

Catalogo edito da Editoriale Giorgio Mondadori, Milano € 30,00

torna indietro