UNIVERSO MECCANICO
Il Futurismo attorno a Balla,
Depero, Prampolini
Galleria Fonte d'Abisso Arte, Milano
27 marzo - 31 maggio 2003
GIACOMO BALLA
Forze di luce estiva, 1920
Nel 1922 la rivista futurista “Noi”
pubblica il manifesto dell’“Arte meccanica”, firmato da Enrico Prampolini con
Ivo Pannaggi e Vinicio Paladini. In questo nuovo proclama il Futurismo sancisce
e formalizza un aspetto fondamentale della sua estetica, già chiaramente
delineato nel Manifesto di fondazione di F.T. Marinetti, del 1909, e poi
ribadito e approfondito nel 1915, nel manifesto “Ricostruzione futurista
dell’universo” di Giacomo Balla e Fortunato Depero. Con il manifesto del 1922,
che si può considerare l’atto di nascita dell’“arte meccanica”, prende dunque
corpo una nuova, esaltante stagione del Futurismo, caratterizzata da un culto
totalizzante per la macchina: la figura umana, gli animali e il paesaggio
acquisiscono forme meccaniche, artificiali, in un omaggio entusiasta al
progresso tecnico e alla modernità.
Protagonisti di questa stagione
sono Balla, Depero e Prampolini, che già nel decennio precedente avevano
declinato in forme meccaniche il culto futurista della velocità, qui affiancati
da un manipolo di valorosi comprimari, da Roberto “Iras” Baldessari a Nicolaj
Diulgheroff, da Gerardo Dottori a Ivo Pannaggi allo stesso Mario Sironi.
FORTUNATO DEPERO
Ritratto psicologico dell'aviatore Azari, 1922
La mostra UNIVERSO MECCANICO Il
Futurismo attorno a Balla, Depero, Prampolini, presentata dal 27 marzo al 31
maggio dalla galleria Fonte d’Abisso, si propone di percorrere questo versante
dell’arte futurista attraverso cinquanta opere cardinali dei suoi esponenti più
significativi, con un’attenzione particolare ai tre portabandiera di quella
stagione.E accanto ad alcuni lavori dalla ricca bibliografia (come Linea di
velocità, 1914, e Punte d’estate, 1920, di Balla;Ritratto
psicologico dell’aviatore Azari, 1922, di Fortunato Depero; Costruzione
verticale, 1916, e Paesaggio caprese, 1922, di Enrico Prampolini; L’uomo razionale, 1928, di Diulgheroff), presenta un nucleo magnifico di
lavori di Depero, già appartenuti alla collezione Mattioli, mai esposti prima
d’ora.
Tutti sceltissimi, questi lavori
hanno anche una forte valenza storica: alcuni sono infatti disegni preparatori
di opere famose del MART di Rovereto (Uomo alla pipa – Serrada, 1920-21;
Fulmine distruttore, 1925-26; Serrada, 1925) o di altre collezioni
(Studio di ricamatrice, 1921-22; Studio di carrettieri o frustate
gioconde, 1923-24), altri invece, come Elasticità di gatti, 1941,
rinviano a opere perdute, mentre un piccolo nucleo del 1917 (Positano, Figure di Capri e Capri) documenta il lungo soggiorno di Depero
nell’isola.
La mostra, ideata da Danna
Battaglia Olgiati e da lei curata con Ada Masoero, è accompagnata da un catalogo
edito da Mazzotta, con un testo di Ada Masoero e una scelta di scritti e
documenti futuristi.
La rassegna si avvale del
prestigioso contributo di Audemars Piguet Le Mâitre de l’Horlogerie depuis
1875 e di Assicurazioni Generali.
ENRICO PRAMPOLINI
Paesaggio caprese (o vesuviano), 1922 ca.
Fonte d'Abisso Arte
Via del Carmine, 7
Milano
Tel.: 0286464407
Inaugurazione: giovedì 27 marzo 2003, ore 18.30
Orario: 10.30 - 13.00 / 15.30 - 19.00 Chiusura: lunedì e festivi e dal 17 al 21 aprile 2003
Catalogo edito da MAZZOTTA
EDITORE, disponibile in galleria.
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