Tullio Crali

Vertigini e visioni


Civitanova Marche (Macerata) Auditorium di Sant'Agostino

12 luglio – 3 Novembre 2013

A cura di Enrica Bruni e Stefano Papetti












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BALLELICA, 1932 (ritratto di Elica Balla)










Vertigini pittoriche nelle opere di Tullio Crali.

Stefano Papetti



    Sgombrato il campo dai condizionamenti ideologici che per troppo tempo hanno confinato l'arte italiana degli anni Venti e Trenta del Novecento al margine degli studi, con il passare dei decenni un maggiore distacco rispetto agli eventi del ventennio consente oggi di guardare con relativa obiettivita' ai fatti artistici che hanno animato la scena italiana. Le recenti mostre dedicate all'arte fra le due guerre organizzate a Firenze e a Forli', hanno contribuito a chiarire in modo definitivo il ruolo svolto dalla committenza pubblica e privata, dalle manifestazioni espositive organizzate in Italia e all'estero a favore degli artisti contemporanei. Come scrive Antonio Paolucci nel presentare la rassegna forlivese "...due miti occupano l'immaginario degli italiani fra gli anni Venti e Trenta del secolo e, abilmente sfruttati dalla propaganda, diventano comune sentire. Uno e' quello della conquista della terra, del "posto al sole" strappato agli acquitrini dell' Agro Pontino, ma anche alle ambe etiopiche e alle dune sabbiose della Libia: l'altro e' il primato della tecnica che, negli anni delle transvolate atlantiche ha nell'aereoplano i suo simbolo". La risonanza internazionale dei lunghi voli transoceanici di Italo Balbo, vero cavaliere dell'aria, i progressi compiuti grazie all'ingegneria italiana nel campo del volo a reazione per merito del marchigiano Luigi Stipa, hanno concorso ad alimentare nell'opinione pubblica un interesse inedito per 'aereoplano e per il volo, un settore nel quale l'Italia poteva vantare in quegli anni un indiscusso primato internazionale. Persine fra i protagonisti dei romanzi rosa, divorati dalle lettrici di ogni ceto sociale, la figura dell'aviatore prendeva sempre piu' piede, sostituendosi a quella dell'aristocratico, del latifondista o del magnate: Gabriele d'Annunzio, artefice di grandi imprese aeree ed autore di vari testi dedicati al volo, coniava per la piu' fortunata autrice di testi rosa, Amelia Cambiaso Negretti, i nome de piume di Liala, proprio per richiamare i mondo aviatorio che la scrittrice ben conosceva. Oltre al patrimonio artistico e al primato culturale che le derivava dall'essere stata la culla della civilta' romana, l'Italia poteva andare orgogliosa di essere una delle nazioni piu' progredite nel campo aereonautico: era dunque naturale che il tema del volo cosi' universalmente apprezzato, approdasse anche nel mondo dell'arte, dando vita ad un movimento arti'stico che coniuga il Futurismo ali' aereoplano. Nel settembre del 1929 Filippo Tommaso Marinetti pubblicava sulla "Gazzetta del Popolo" un'articolo dal titolo "Prospettiva del volo e aereopittura" gettando le basi per il manifesto programmatico apparso nel 1931, sottoscritto anche da Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillio, Tato e Prampolini: quest'ultimo, in una intervista rilasciata nel 1929 in occasione della seconda mostra del gruppo "Novecento", aveva stigmatizzato l'orientamento perseguito da Margherita Sarfatti in termini molto espliciti: "....per me non esiste un movimento del Novecento. Non c'e' che un movimento ed e' il Futurismo". L'averlo mantenuto in vita e' stato uno dei principali meriti di Marinetti che, proponendosi nella veste inedita di talent scout delle giovani promesse dell'arte provenienti dalla provincia, grazie ad una rete di esposizioni locali e nazionali, seppe alimentare la sua creatura con nuovi innesti di forze giovanili.
Un esempio della sua indefessa capacita' organizzativa ci viene proprio dalla realta' maceratese, certo ben nota a Tullio Crali, dove ne 1922 il giovanissimo Ivo Panneggi organizzava una esposizione futurista presso il Convitto Nazionale: il catalogo si fregiava del motto: "Marciare non marcire" e presentava opere di Balla, Depero, Prampolini, Boccioni e Sironi. Grazie a questa iniziativa sostenuta in prima persona dallo stesso Marinetti, si sviluppo' a Macerata un folto gruppo di giovani futuristi oggetto di un attento studio da parte di Anna Caterina Toni. Come si e' detto, 'articolo di Marinetti apparso sulla "Gazzetta de Popolo" gia' conteneva gli assunti che saranno alla base del Manifesto dell'aeropitrura futurista (1931), seguito pochi mesi piu' tardi da un sorprendente manifesto dell'arte sacra futurista. Sono questi gli anni in cui Tullio Crali, appena ventenne, compie le proprie scelte artistiche rivelando una passione per il volo che aveva radici lontane: gia' a nove anni, a Zara, era rimasto infatti colpito dalla visione di un idrovolante che dondolava sulle rive del mare. Nel 1928 Crali riceveva il suo battesimo dell'aria, provando per la prima volta la vertigine e l'incanto che derivano dal vincere la forza di gravita, consentendo di ammirare i mondo da inedite angolazioni. Nascono da questa prima suggestione gli aerodisegni del 1929, caratterizzati da un interpretazione dinamica delle forme aeree e dei panorami che spesso includono al loro interno ingranaggi di motore, bussole, carte di voo e sigle numeriche che distinguono i vari veivoli. Da allora in poi Crali ha maturato una grande esperienza nel campo aereonautico, frequentando come pilota le aviosuperfici del secondo conflitto mondiale e praticando il volo acrobatico, esperienze esaltanti dalle quali sortisce il dipinto piu' noto di Crali "Incuneandosi nell'abitato" (1939). Proprio nell'estate del 1938 era stata organizzata una singolare iniziativa, la "Mostra Nazionale Viaggiante di Aeropittura" che aveva portato negli aereoporti del litorale adriatico le opere dei maggiori esponenti del movimento futurista: l'esposizione, chiusasi a Rimini, fece tappa anche a Falconara in occasione della "Giornata dell'Ala". Nel piccolo aereoporto militare marchigiano furono presentate le opere di Monachesi, Tono, Dottori, Di Bosco, Korompaj, Mariani, delle pittrici Leandro Angelucci e Magda Palchetto nonche' di Folin, Montanari, Bravi, Alberti, Massetani e Peschi. Le musiche composte dagli aereomusicisti Chesimo' e Ermete Budorini completavano la kermesse artistica e le loro composizioni richiamavano gia' nei titoli il mito del volo: "Respirare il mare volando", "Spiritualita' aerea", "Ala spaziale". La scelta di campo operata da Crali conserva una sua coerenza anche nei decenni successivi al conflitto, quando l'artista soggiorna lungamente a Parigi e in Egitto, chiamato a dirigere la Scuola Internazionale Italiana del Cairo: ovunque si trovi, il pittore continua instancabilmente a testimoniare la sua adesione al Futurismo, non soltanto attraverso le proprie opere, ma anche con l'organizzazione di incontri e di conferenze dedicate a Marinetti, del quale e' ormai rimasto l'unico seguace ancora in attivita'.
L'aprirsi negli anni Sessanta della lunga stagione dei viaggi interplanetari e della gara russo-americana per il primato nello spazio, sembra dare nuovo vigore alla sua passione per 'aereopittura: le opere a inchiostro e tempera intitolate significativamente "Cosmica", risalente al biennio 1964-1966, sembrano riferisi alle visuali planetarie che gli astronauti potevano ammirare dagli oblo' delle navicelle che avevano ormai sostituito i velivoli di antica generazione. Sensazioni confermate dalle opere "Rientro nello spazio" e "Vento divino" del 1 969, nelle quali la terra si allontana sempre di piu' dall'inquadratura del dipinto e prevale l'impressione di un vuoto d'aria che risucchia i piloti in un'assenza di gravita eccitante. La nuova stagione di studi sull'arte futurista, inaugurata dalla mostra "Futurismo e Futurismi" allestita a Venezia a Palazzo Grassi nel 1986, vede Tullio Crali ancora presente sulla scena artistica italiana ed internazionale: a Zurigo in occasione della inaugurazione della mostra "Moda controcorrente" viene salutato con uno scrosciante applauso da parte del pubblico che lo identifica come l'unico artista superstite tra quelli ospiti in quella rassegna. Gratificato dalla esposizione di duecento dei suoi dipinti presso i MARI di Rovereto nel 1994, Tullio Crali si spegne nel 2000 a novant'anni, pago di aver assaporato, sia pure soltanto per pochi mesi, 'ebrezza di vivere nel terzo millennio, carico di aspettative nel campo della comunicazione e della tecnologia.









Ad alta quota.
Enrica Bruni



    Sono 28 i Quaderni di Tullio Crali, il primo Tuyaux de Paris porta la data 1951, l'ultimo Un giorno e' del 1985. Sono tutti intitolati in maiuscolo e numerati.
N.l TUYAUX DE PARIS - 1951(15 capitoli).
N. 2 TUYAUX DE PARIS - 1952 ( 1 8 capitoli).
N. 3 TUYAUX DE PARIS- 1952 (lo' capitoli).
N. 4 TUYAUX DE PARIS - 1952 (23 capito i).
N. 5 TUYAUX DE PARIS- 1953 (21 capitoli).
N. 6 TUYAUX DE PARIS - 1953 (20 capitoli).
N. 7 TUYAUX DE PARIS - 1954-55 (22 capitoli).
N. 8 TUYAUX DE PARIS - 1955 (1 3 capitoli).
N. 9 TUYAUX DE PARIS - 1956-59 (23 capitoli).
N. 10 EL GHISA-I960 (Milano). (18 capitoli)
N. 11 NIENTE - 1961 (10 capitoli).
N. 12 ELMAKTUB-1961-62 Cairo (21 capitoli).
N. 13 ELMAKTUB- 1902/63 (i 8 capitoli).
N. 14 EL MAKTUB - 1963/64 (33 capitoli).
N. 15 EL MAKTUB - 1964 (22 capitoli).
N. 16 EL MAKTUB - 1965 ( 16 capitoli).
N. 17 H2SO4 - 1966/68 ( 1 8 capitoli).
N. 18 GREBANI - 1968 ( 19 capitoli).
N. 19 SEDIA VUOTA- 1969(21 capitoli).
N. 20 PROTESTA - 1970 (34 capitoli).
N. 21 PQMS- 1972 (37 capitoli).
N. 22 ALTA QUOTA - 1976 (48 capitoli)
N. 23 L'UNIVERSO E' MERAVIGLIOSO- 1979 (21 capitoli).
N. 24 AD ALTA QUOTA (15 Capitoli).
N. 25 BASTA! - 1980 (23 capitoli).
N. 26 1981 (36 capitoli).
N. 27 1983 (19capitoli).
N. 28 "UN GIORNO" - 1985 (35 capitoli).

Non scrive nulla, oppure non ci sono pervenuti i quaderni, negli anni '71,'72/73,'74,75, '77/78, '82, '84. Tra il 1979 e il 1980 il Quaderno n. 24 non e' segnato con l'anno, ma solo con il titolo Ad alta quota, mentre il Quaderno n. 26 e n.27 non hanno titolo se non una lunga linea di puntini che finisce con la data 1981, 1983. Pensieri, pensierini. Annotazioni, impressioni.
Appunti di viaggi: Nel sud, a Ginevra,in Dalmazia,Ritorno in Egitto, Da Milano alle Tremiti piaggio in Provenza, Viaggio in Olanda, Ritorno a Parigi, Visita a Londra, Ritorno al Cairo.
Opinioni sui pittori. Pittori italiani a Parigi. Sulla liberta'. Scenette.
Gli incontri e le visite: Pranzo con Severini, visita allo scultore Bartelletti,Con Mascherini, Incontro con Palazzeschi, Edith Piaf.
Note. Note per le conferenze: Nervi a Milano, conferenza a Bologna, a Brera, Su Marinetti a Trieste, a Torino. 20 luglio i 969-sulla luna, Su Brest e Bretagna, Note egiziane.
Conversazioni. Frammenti. Definizioni dei futuristi, dell'Aeropittura, dell' Arte spaziale.
Le mostre d'Arte messicana, dell'argentino Vitullo, la mostra di Campigli, Balla, Zadkine,la Mostra di Aeropittura, Mostra Depero a Bassano, Mostra di Licini al Milione, Mostra Signac, Mostra Dufy.
Le personali. I Musei. Gli artisti, critici. Calvesi critico del futurismo.
Commenti. Incontri romani. Serate teatrali. Cronache.
Studi di figure. Esercizi prospettici e schizzi a china. Disegni a pastelli colorati.
Bozzetti a matita. Vedute aeree. Geometrie.
Giudizi a tempo perso e Note autobiografiche, Pensieri di primo mattino e Cose che mi riguardano.
Le gite a Verona, a Siena,a Venezia, Da Verona alle Dolomiti.
Espressioni: io giornata nera, Cose tristi, Sfogo e Pazzi pensieri a zonzo, Momenti, Nostre amarezze in casa altrui. Cristo che tristezza.
Poesie turche e persiane, Poesia cinese, irlandese, giapponese, Poesia turca, spagnola.
Appunti: Caffe' di Parigi,Tipi a Parigi,Sulla Natura,Critica e stitichezza, Natale sul Mar Rosso.
Analisi e Frammenti.
I Quaderni di Tullio Crali sono taccuini fascicolati in cartone grigio-verde oppure con la copertina in plastica rossa, grigia, nera, molti scritti su fogli di quaderno e poi di nuovo incollati, accuratamente rilegati, numerati e datati, con tanto di indice. All'interno pagine scritte con una grafia spesso impossibile da decifrare, nervosa, un segno rigorosamente d'inchiostro nero indicato a tratti che ricordano e tracce di un sismografo. Sono pensieri, ricordi, relazioni, racconti, fatti fissati in modo da poteri riprendere piu' tardi, elaborare quando servira', idee da perfezionare al momento giusto. Commenti graffianti ed ironici. Chiose polemiche. Considerazioni provocatorie e osservazioni intelligenti. Memorie precise e rigorose. Note acide. Pagine a volte eccentriche dalle quali traspare un carattere singolare, una sincerita' genuina fissata sul foglio per se stessi, per un personale sollievo, un libero abbandono sciolto dalla preoccupazione di farsi leggere. Voglio riportare solo quattro capitoli dei seicentoquarantuno scritti da Crali nei ventorto Quaderni illustrarti riccamente da disegni a china, a matita e a pastelli colorati. Voglio dare al lettore la pagina senza commentarla, integra in tutta la sua acuta e sensibile unicita', nell'assoluto valore storico e documentario perche' resti intatto l'onesto e incorrotto esprimersi del Maestro, rimandando ad altro momento lo studio scientifico dei documenti e delle tavole perche' se ne riveli adeguatamente il loro apprezzabile contenuto, le caratteristiche salienti e significative di ogni scritto, di ogni disegno, per comprendere a pieno non solo l'uomo, l'artista e la sua opera, ma anche gli aspetti variegati e complessi del '900 italiano.















quaderno

1
TRAMONTO DI LUCI AD OSTIA, 1930

2
LUSSURIA AEREA, 1931

3
AUTORITRATTO, 1935

4
BATTAGLIA SULL’AEROPORTO, 1936

5
AEROCACCIA II, 1936

6
INCUNEANDOSI NELL’ABITATO, 1938

7
ASSALTO DI MOTORI, 1968





Info Mostra
Tullio Crali Vertigini e visioni


Data della mostra
Dal 12 al 28 Luglio (venerdì, sabato e domenica)
dalle 18.00 alle 24.00 Chiesa di Sant’Agostino

Inaugurazione venerdì 12 luglio ore 17.00

Per tutta l’estate solo il sabato e la domenica dalle 18.00 alle 23.00. Settembre, ottobre e novembre dalle 17.00 alle 20.00 sempre il sabato e la domenica. Durante la settimana dalle 9.30 alle 12.30 su prenotazione anche per le scuole.

Catalogo € 20,00.
Ingresso € 2,00 gratuito fino a 14 anni.
Telefono: 0733891019