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Avvenimenti nazionali ed internazionali sul Futurismo e su altri temi correlati ampiamente documentati da comunicati stampa, testi critici ed immagini fotografiche.
 
 
 

La famiglia nell'arte

Storia ed immagini del XX secolo

Fondazione Cassa di Risparmio di Roma
Museo del Corso, Roma

22 novembre 2002 - 9 marzo 2003









Fondazione Roma Palazzo Cipolla







 

 

 

 


GIACOMO BALLA, Affetti (1910)

 

Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Roma , e curata da Claudio Strinati, Soprintendente al Polo Museale di Roma, e Fabio Benzi, in collaborazione con Paul Ginsborg, Alberto Abruzzese, Alessandra Maria Sette e Paola Magni, la mostra, dal taglio storico-artistico, è un excursus su come il tema e l’“istituzione” della famiglia siano stati visti, interpretati e rappresentati dai più grandi artisti italiani del Novecento. La mostra è organizzata da Alessandra Maria Sette e Sandro Polci per Serico Srl.
L’esposizione, che presenta circa 110 opere tra dipinti e sculture realizzate dai più importanti artisti del Novecento italiano, si propone di analizzare la storia della famiglia italiana come organizzazione sociale primaria , mettendone in evidenza le caratteristiche e le tipologie, e sottolineandone l’interazione con il contesto sociale, politico ed economico in particolari periodi storici.

Tra gli storici ed i sociologi regna una straordinaria unanimità di vedute riguardo alla peculiare importanza della famiglia nella società italiana e alla sua centralità nella vita del Paese.
Non esiste una “famiglia italiana”, bensì tante famiglie differenti, ciascuna con la sua storia ed i suoi conflitti. Nel nostro Paese essa rappresenta una grande risorsa, un fattore di isolamento privatistico, un elemento soffocante per i membri più deboli ma anche un grande punto di riferimento per il singolo individuo, più forte che in molti altri paesi europei.

Dalla famiglia tradizionale, patriarcale e cattolica della rivista ‘Famiglia cristiana’ alla propaganda fascista per la maternità, dalle famiglie del ‘Mulino Bianco’ alle famiglie ‘Barilla’, dalla mamma manager al padre casalingo, dalle famiglie mezzadrili a quelle padronali, dalle famiglie contadine a quelle inurbate, dalle famiglie industriali alla contestazione, al miracolo economico, la mostra propone una serie di spaccati della nostra storia, scomposta in tante piccole micro-storie di matrice comune, che nell’insieme hanno segnato profondamente le sorti collettive del paese.

La mostra
Suddividendo l’argomento in sezioni tematiche, la mostra illustra le tappe principali del percorso che conduce alla realizzazione del nucleo familiare.
Nel contempo, vengono individuati ed analizzati i momenti durante i quali la famiglia ha giocato un ruolo di maggiore interesse nella storia degli ultimi cento anni, prospettando al tempo stesso i possibili sviluppi futuri di questa complessa istituzione privata.

Le sezioni tematiche
Idillio: la relazione, il corteggiamento, l’evoluzione del rapporto, i condizionamenti sociali e le volontà private, l’impegno, i ruoli, la costruzione della famiglia;
- Moglie e madre: la scelta della maternità, il doppio ruolo della donna, i figli;
- Padri: il rapporto educativo ed affettivo tra genitore e figlio;
- L’intimità quotidiana e i luoghi della famiglia: il focolare domestico come punto di riferimento, spazio deputato allo svolgersi della vita familiare, rifugio dal mondo esterno o espressione del raggiungimento di uno status economico e sociale; la vita familiare e le relazioni tra i suoi membri;
 - Immagine della famiglia: dall’interno all’esterno, qual è stata e qual è l’immagine della famiglia attraverso ritratti personali e di gruppo;
- Dalla reclame allo spot: l’immagine della famiglia resa dalle campagne pubblicitarie che hanno avuto ed hanno, come tema e target, la famiglia.

Queste sezioni creano un percorso nel quale la famiglia è intesa ed analizzata come intima unione tra due individui, che si relazionano dapprima tra loro, poi con i figli, e successivamente con il contesto sociale in cui sono inseriti.
Per realizzare ciò, in mostra sono presenti opere d’arte attinenti ai temi sopra indicati , che illustrano come le realtà familiari siano state interpretate nei vari periodi presi in analisi dai curatori.

Tra gli artisti e le opere più significative:
Giacomo Balla, Ritratto della sorella della Signora Pisani con il fidanzato, 1901
Giacoma Balla, Noi quattro allo specchio, 1945, Roma, Galleria Nazionale d’Arte moderna
Umberto Boccioni, Tre donne, 1909-1910, Milano, collezione Banca Intesa BCI
Carlo Carrà, Madre e figlio, 1934, Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata
Giorgio De Chirico, Giorgio e Isa, 1938
Antonio Donghi, Donne per le scale, 1929
Antonio Donghi, Ritratto di madre e figlia, 1942
Achille Funi, Maternità, 1921
Virgilio Guidi, Donna che si leva, 1920
Renato Guttuso, Mimise che dorme, 1940
Arturo Martini, Gli amanti, 1920ca.
Fausto Melotti, Altorilievo con figure, 1948 ca.
Ubaldo Oppi, Ritratto del pittore con la moglie, 1920
Fausto Pirandello, Mosè salvato, 1931 ca.
Fausto Pirandello, La famiglia dell’artista, 1942
Michelangelo Pistoletto, Ritratto di famiglia Gaetano Previati, Georgica, 1905
Aristide Sartorio, Mattino a Fregene, 1926
Alberto Savinio, Padre e Figlio, 1947
Alberto Savinio, Les parents, 1930
Scipione, Caino e Abele, 1932
Mario Schifano, La madre, 1972
Gino Severini, Ritratto della famiglia Severini, 1936
Mario Sironi, Famiglia del minatore, 1933-34
Armando Spadini, La famiglia , 1913

Sezione pubblicità

Dalla reclame allo spot: la mostra propone una sezione dedicata alla pubblicità e alla comunicazione. Tale sezione, presentata da un testo di Alberto Abruzzese, è intitolata “Dalla reclame allo spot” ed è realizzata in collaborazione con il Museo Civico di Treviso, la Raccolta Salce, l’Archivio storico della Fiat, l’Archivio storico Barilla, l’Archivio Benetton, gli archivi di alcuni periodici, e la J.W. Thompson Italia.
Da sempre la pubblicità è stata specchio degli andamenti del costume e spia straordinaria degli orientamenti del gusto e delle mode generalizzati. E senza dubbio la famiglia, intesa come “centro e fonte di consumi”, è uno dei primi interessi della comunicazione pubblicitaria. Tanti e diversi, infatti, sono i prodotti destinati ad un consumo familiare, distinti per fasce d’età, per tipologie, per esigenze.
Lo stesso Paul Ginsborg, riprendendo le parole dell’antropologo Daniel Miller, definisce “il consumo come ‘l’avanguardia della storia’”, sottolineando come ci siano stati degli andamenti variabili riguardo i consumi, che hanno riflettuto i vari momenti storici. Se, infatti, “nella prima parte del secolo la povertà limitava la qualità e la varietà dei consumi a gruppi ristretti di popolazione italiana, nella seconda metà del Novecento l’esplosione del consumismo divenne una delle forze trainanti per lo sviluppo del paese”.
L’eterogeneo materiale qui presentato, tra cui illustrazioni, manifesti d’artista, copertine di riviste e periodici, cartoline, fino alle reclame in bianco e nero e agli spot più contemporanei, vuole dunque mettere in evidenza, non senza una punta di ironia, un’altra delle forme di riflessione sull’iconografia relativa alla famiglia.
La sezione della mostra è divisa in tre ampie aree merceologiche, che costituiscono i settori verso i quali maggiormente è rivolto il fabbisogno e il consumo familiare. Essi sono: la casa (elettrodomestici; pulizia della casa; igiene personale); il cibo e l’abbigliamento; le automobili.
Il video, realizzato per l’occasione attraverso il montaggio di spezzoni d'archivio dagli anni Trenta caratterizzati dalla politica del Regime, al boom economico degli anni Sessanta, fino al contemporaneo, è un documentario dedicato alla “famiglia italiana e la sua evoluzione”, misurata e descritta in funzione dell'aumento del benessere della famiglia media italiana.
Poche ma significative immagini, descriveranno il cambiamento della percezione del nucleo famigliare in funzione della pubblicità televisiva.
L'intenzione è quella di mostrare, con tenerezza e ironia, come eravamo, come ci descriveva il cinema e, da Carosello in avanti, come la tv e la pubblicità ci spingevano ad essere.


GIACOMO BALLA, Andiamo che è tardi (1934 ca.)

 

Museo del Corso
Via del Corso, 320
Roma

Informazioni: 066786209



Orario: 10,00-20,00; chiusura lunedì.

Ingresso: € 7,50 intero, € 5,00 ridotto.

Ufficio stampa:
Novella Mirri
tel. 063297708
fax 063297703
cell. 3356097971
Email:
novellamirri@inwind.it


UMBERTO BOCCIONI, La madre (1911)






 

 

Catalogo edito da DE LUCA Editore, Via Reggio Emilia 54; Via Visconti 11, Roma. Tel. 0632650712

Catalogo
Il catalogo intende presentare, attraverso la testimonianza di alcuni studiosi di diverse discipline, vari punti di vista attraverso i quali “guardare” la famiglia, con testi di Claudio Strinati, Soprintendente al Polo Museale di Roma, Fabio Benzi, Ordinario di Storia dell’Arte all’Università di Chieti, Paul Ginsborg, Ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Firenze, Alberto Abruzzese, Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università La Sapienza di Roma, Giuseppe Resca , Psichiatra e Psicoterapeuta.

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