Il "Novecento" Milanese
Da Sironi ad Arturo Martini
Spazio Oberdan, Milano
19 febbraio - 4 maggio 2003
MARIO SIRONI, Il camion giallo
Inaugurata allo Spazio Oberdan, la
mostra Il “Novecento” milanese. Da Sironi ad Arturo Martini ,
promossa da Provincia di Milano/Cultura e beni culturali, in collaborazione con
Fondazione Antonio Mazzotta.
Oltre alle curatrici Elena
Pontiggia, Nicoletta Colombo e Claudia Gian Ferrari, erano presenti Paola
Iannace, Assessore alla Cultura e beni culturali della Provincia di Milano e
Gabriele Mazzotta della Fondazione Antonio Mazzotta.
La rassegna, comprende oltre
novanta opere e ricostruisce le vicende del nucleo milanese del “Novecento
Italiano”, il movimento artistico più importante dell’Italia degli Anni Venti.
Composto inizialmente da sette artisti (Mario Sironi, Achille Funi, Anselmo
Bucci, Leonardo Dudreville, Emilio Malerba, Piero Marussig, Ubaldo Oppi), il
“Novecento” si forma a Milano intorno al critico Margherita Sarfatti, e qui
espone per la prima volta ottant’anni fa, nel 1923, alla Galleria Pesaro. La sua
pittura persegue una moderna classicità, cioè un ripensamento dei
grandi Maestri antichi filtrato da un nuovo senso di essenzialità, in sintonia
con quanto stava avvenendo nel Ritorno all’Ordine in Europa.
Scioltosi nel 1924, poco dopo aver
partecipato senza Ubaldo Oppi alla Biennale di Venezia di quell’anno, il gruppo
si rifonda nel 1925 in forma molto più vasta, radunando artisti di tutta Italia.
La mostra dello Spazio Oberdan si
concentra sulla componente milanese, vero “cuore pulsante” del gruppo, che oltre
ai sette fondatori si allarga alla metà degli Anni Venti (Carlo Carrà, Arturo
Tosi, Arturo Martini, Adolfo Wildt, Francesco Messina, Alberto Salietti, Zanini,
Raffaele De Grada e molti altri).
Mario Sironi e Arturo Martini,
presenti con un rilevante nucleo di opere, sono i due centri ideali di questa
rassegna.
Sono esposti in mostra tutti i più
emblematici capolavori novecentisti: dai paesaggi urbani di Mario Sironi al
monumentale Sua Maestà Il Re (1930, Milano, CIMAC) di Adolfo Wildt, dal
grande gruppo della Trilogia dei Re (1926) di Arturo Martini,
strutturato come un racconto fiabesco (La principessa, San Giorgio e il
drago, Lo sposalizio dei principi), al sensuale nudo Donna al sole
(1930) sempre di Arturo Martini. E’ poi ricostruita per la prima volta la sala
del “Novecento” alla Biennale di Venezia del 1924, con opere come: L’architetto di Mario Sironi, Una persona e due età di Achille
Funi, Autunno di Piero Marussig (dal Mart di Rovereto), la grande pala
I pittori di Anselmo Bucci.
Numerose sono però le opere inedite
o non più viste da decenni, tra cui: un inedito Ritratto di Margherita
Sarfatti di Mario Sironi, Ritratto di donna (1925) di Emilio
Malerba a lungo considerato disperso, l’inedito Ritratto di signora
(1922) di Achille Funi, l’ironica Cleopatra di Anselmo Bucci (esposta
solo nel 1927), Il monticino di Carlo Carrà (mai esposto a Milano dopo
il 1942).
La mostra vuole essere anche
l’occasione, tramite una serie di organiche visite guidate, per far conoscere
alcune grandi opere novecentiste disseminate sul territorio e poco note al
pubblico, come: il monumentale Amore. Discorso primo (1921-1924) di
Leonardo Dudreville, una tela lunga circa metri 4x3, ora della Banca Intesa,
BCI; Et ultra di Adolfo Wildt esposto alla Mostra del Novecento
Italiano del 1929 e ora al Cimitero Monumentale; il S. Ambrogio ,
sempre di Adolfo Wildt, che fa parte del Monumento ai Caduti di Giovanni Muzio.
Accompagna la mostra un ampio catalogo Mazzotta, con saggi di Elena Pontiggia,
Nicoletta Colombo, Claudia Gian Ferrari, Guido Canella, E. Francesco Grisanti,
Franco Ragazzi, Lorella Giudici e apparati critici particolarmente nutriti, che
tra l’altro ricostruiscono per la prima volta, dopo una capillare ricerca
condotta in biblioteche e archivi di tutta Europa, la fisionomia di tutte le
mostre internazionali (oltre una ventina, da Amburgo a Lipsia, da Madrid a
Buenos Aires a Stoccolma) tenute dal “Novecento Italiano” fra il 1926 e
il 1931-32. In occasione della mostra, sono stati anche ripubblicati i
principali testi teorici di Margherita Sarfatti e del movimento (Il Novecento
Italiano, a cura di Elena Pontiggia, Abscondita, Milano 2003).
Dal 20 febbraio è attivo un servizio di visite guidate: martedì, giovedì, sabato
e domenica ad orari prestabiliti. E’ inoltre possibile prenotare visite guidate
e conferenze a tema sulla mostra per gruppi e scuole.
MARIO SIRONI, L'architetto
Spazio Oberdan
Via Vittorio Veneto, 2
Milano
Tel. 0277406300/6302
www.provincia.milano.it/cultura
Ingresso: intero € 6,20; ridotto € 4,10; gruppi scolastici € 2,50.
Orari: 10.00-19.30, martedì e giovedì fino alle 22.00, lunedì chiuso
Uffici stampa:
Provincia di Milano/Settore cultura, Pinuccia Merisio-Marco Piccardi,
tel. 02.77406358/6359, fax 02.77406380;
e-mail: p.merisio@provincia.milano.it;
m.piccardi@provincia.milano.it
Gabriele Mazzotta, Alessandra Pozzi-Cristiana Rota,
Tel. 02.8690050/8055803, fax 02.8693046
e-mail: ufficiostampa@mazzotta.it
Catalogo edito da EDIZIONI GABRIELE
MAZZOTTA.
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