BANDIERA DIPINTA

Il tricolore nella pittura italiana
 1797 - 1947


Sale Esposizioni Chiostri di San Domenico, Reggio Emilia

23 marzo - 8 giugno 2003







    La mostra, curata da Claudia Collina, Elisabetta Farioli, Claudio Poppi, è articolata in sezioni tematiche che consentono di individuare i temi fondamentali che caratterizzano la simbologia della bandiera dal momento della sua proclamazione a vessillo della Repubblica Cispadana, nel 1797, dell’Italia unita nel 1870, fino alla sua codifica istituzionale nel 1947: le cinque sezioni indagano La storia tra stabilità e rivoluzione, Il volto dell’Italia, L’allegoria della patria, La costruzione pedagogica della nazione e L’immagine forte nella nazione.

    La sezione dedicata alla Immagine forte della nazione ha per protagonisti artisti del primo e secondo futurismo (Giacomo Balla, Fortunato Depero, Mino Delle Site, Giulio D’Anna, Ivanohe Gambini, Osvaldo Peruzzi, Renato Di Bosso, Pippo Rizzo), i più attivi nell’esaltazione dei colori della patria e dell’immagine della bandiera che diventa spesso protagonista di ardite figurazioni cariche di entusiasmo vitalistico e di esaltazione patriottica.

   I futuristi rifiutano una statica rappresentazione della bandiera in nome di una appropriazione e modificazione del simbolo nazionale che alluda al sostanziale dinamismo (anche emotivo) nel quale la bandiera nazionale è costantemente coinvolta. Dall’enfatizzazione euforica dell’impiego del tricolore quale orgogliosa dichiarazione di identità nazionale si corre, poi, all’esaltazione rievocativa della bandiera ricordandone la “proclamazione e trionfo”, come nella grande opera destinata al corpo principale dell’edificio viaggiatori della stazione ferroviaria di Reggio Emilia, di cui è esposto il bozzetto di Fortunato Depero. Giacomo Balla è ricorso al tricolore per qualificare cromaticamente e finalizzare intenzionalmente forme dinamiche evocanti, per analogia, l’energia espressa da manifestazioni patriottiche mirate a sollecitare l’intervento italiano nella prima guerra mondiale (nella seconda metà del 1914 e nella prima del ’15); tanto che il tricolore risulta protagonista dei diversi dipinti che costituiscono il ciclo Dimostrazioni interventiste, dove i tre colori nazionali rilevano le grandi e sintetiche forme dinamiche allusive alla folla tumultuante, e che presuppongono considerazioni di tipo sociale oltre che pittorico. Come si può constatare, da parte dei futuristi italiani il tricolore è oggetto di molteplici attenzioni ed appropriazioni: lo si riconosce come vessillo di identità nazionale, ce se ne appropria immaginativamente per connotarne cromaticamente fantasiosi impianti di forme dinamiche, lo si riadatta all’economia dell’emotività fideistica rivoluzionaria futurista, che valorizza il rosso quale colore simbolo di un’avvenire affermativo e conflittuale, a scapito del bianco e verde.

a cura di Cesare Biasini














G. BALLA
Grido W l'Italia, 1915







M. DELLE SITE
Il pilota Aliluce, 1932







F. DEPERO
Proclamazione e trionfo del Tricolore, 1934







P. RIZZO
Campeggio dei Balilla, 1929






Info Mostra
Bandiera Dipinta

Sale Esposizioni Chiostri di San Domenico
Reggio Emilia

Orari
dal lunedì al venerdì ore 9-13 / 15-19
sabato, domenica e festivi 10-19

Biglietti
intero € 5,00; ridotto € 3,0; scuole € 2,00.

Ufficio stampa
Patrizia Paterlini, Tel. 0522456532 E-mail: patrizia.paterlini@municipio.re.it
Davide Angotti, Tel. 02433403, E-mail: ufficiostampa@ciponline.it

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