Con questa terza mostra, della quale si dà conto nelle pagine seguenti, si conclude la XIV Quadriennale di Roma, che complessivamente affida al giudizio del pubblico le opere di circa trecento artisti italiani, in gran parte espressioni delle nuove generazioni.
La fortuna dei luoghi ha accompagnato e accompagna le tre esposizioni. Infatti. dopo l'"Anteprima" napoletana che attrasse nella magnifica Reggia ventimila visitatori, e dopo l'"Anteprima" torinese che raccolse la tradizione autorevole addensatasi sin dall'Ottocento nel Palazzo della Promotrice di Belle Arti, ora accade imprevedutamente che la rassegna finale sia ordinata nella Galleria Nazionale d'Arte Moderna, la quale resta il riferimento indiscusso, se non la più immediata matrice, dell'attuale creatività artistica nazionale.
Fu una ragione di forza maggiore - l'indisponibilità dei Palazzo delle Esposizioni, chiuso per una ristrutturazione - a suggerire la ben riuscita dislocazione fuori Roma delle due prime mostre di questa Quadriennale, che progettammo tripartita perché si offrisse a una lettura più agevole e proficua. E la stessa ragione di forza maggiore - perdurando i lavori di ristrutturazione ancora adesso, a causa di un crollo - ha poi nuovamente agito, secondo una favorevole eterogenesi dei fini, assicurando al terzo momento espositivo
le prestigiose sale del museo di Valle Giulia. Ma nessuna condizione di necessità avrebbe assicurato alla Quadriennale gli spazi della Galleria Nazionale d'Arte Moderna se la Soprintendente Maria Vittoria Marini Claretti non avesse accolto - e con la migliore intenzione collaborativa, che merita ogni gratitudine - la richiesta d'ospitalità avanzata dalla Fondazione.
Così, nelle sale dove già fu allestita l'edizione del 1948, una mostra d'arte italiana d'oggi, che annovera anche uno spicchio di creatività straniera, con le opere di undici artisti innamorati dell'Italia, e che apre alla visita anche due squarci de! Novecento più prossimo, e già tanto lontano, si consegna ai visitatori. Confidando nel loro consenso.
Gino Agnese
Presidente della Quadriennale di Roma